Forti in scena 2009


Iliade, la tragedia della guerra

I fiumi parlano

Fabbricazione duello uccisione riscatto compianto sepoltura

di Omero:

Traduzione: Rosa Calzecchi Onesti, Giulio Einaudi editore

Regia:Gianluca Guidotti ed Enrica Sangiovanni

Conflagrazioni poetiche: Cesare Pavese, Simone Weil aedi Enrica Sangiovanni, Gianluca Guidotti, Andrea Sangiovanni, Alfredo Puccetti, Luciano Ardiccioni

Dopo Eschilo e Sofocle, un passo ancora indietro: Omero. Un nuovo tentativo di teatro di parola: a verso a verso, andando a capo quando il senso è finito. Provando ci accorgiamo per simpatia, per assonanza che ILIADE è ancora lettera viva se chi dice o ascolta è vigile, disponibile.
Un testo che chiede un confronto spietato con il passato doloroso di questo nostro Paese e il presente-futuro che di nuovo e ancora mette in scena lo scontro violento tra Oriente e Occidente. Uno spettacolo che parla di scontro di civiltà, un percorso tragico e filosofico sulla contemporaneità.

Fare dei luoghi della memoria palcoscenico naturale in cui si pronunciano questi versi antichi ma ancora presenti ci riporta alle parole lucide e scarne di Cesare Pavese: '...ogni guerra è guerra civile: ogni caduto somiglia a chi resta e gliene chiede ragione.’. Allora questi luoghi diventano Troia, il campo di battaglia, ma contemporaneamente lo spazio aperto della terra martoriata nella prima guerra mondiale e lo scenario ipotetico concreto delle stragi future.
Le parole dell' Iliade sono la materia dello spettacolo che, come nei teatri greci, è recitato alla luce del tramonto, senza illuminotecnica e senza altro se non la presenza degli Aedi che dicono la Storia di ‘un’altra distruzione’ dell’umanità.
Questa è una battaglia, una sfida della poesia contro l'assuefazione, contro l'ignoranza, contro tutto ciò che è offesa al mondo.